malattie sessualmente trasmissibili

Le malattie sessualmente trasmissibili

Tra il 1991 e il 2019 in Italia sono stati registrati 140.874 casi di infezioni sessualmente trasmesse. Le patologie più frequenti sono state i condilomi ano- genitali (60.583 casi, 43% del totale), la sifilide latente (11.490 casi, 8,2%) e l’herpes genitale (10.140 casi, 7,2%).

Ma vediamo più nel dettaglio con la dott.ssa Immacolata De Marco, medico specialista in dermatologica, cosa sono queste malattie, come si curano e che sintomi manifestano.

Cosa sono le malattie sessualmente trasmissibili ?

Le malattie trasmissibili sessualmente ( MST) sono infezioni che si trasmettono principalmente per contagio diretto in occasione di attività sessuali, inclusi i rapporti orali e anali. Sono causate da batteri, virus, protozoi e parassiti che passano da un individuo all’altro attraverso il contatto diretto di liquidi biologici infetti e mucose. Queste patologie possono colpire principalmente gli organi genitaIi, ma anche altri organi e apparati. Alcune malattie trasmissibili sessualmente possono essere trasmesse al feto durante la gravidanza o al neonato attraverso il latte materno.

Le situazioni e le caratteristiche che aumentano il rischio di contrarre una malattia trasmissibile sessualmente sono:

  • l’età al di sotto dei 25 anni, in particolare per le ragazze;
  • l’aver avuto il primo rapporto sessuale prima dei 17 anni;
  • il numero dei partner sessuali avuti nella vita;
  • avere un partner che ha o ha avuto una malattia sessualmente trasmissibile;
  • l’uso di droghe e alcol;
  • la violenza sessuale.

Quali sono le principali malattie sessualmente trasmissibili?

Le più comuni MST sono: candida, clamidia, epatite B o C (HBV o HCV), gonorrea, herpes genitale (HSV), HIV-Aids, papilloma virus (HPV), piattole, scabbia, sifilide, tricomoniasi.

Quali sono i sintomi delle malattie sessualmente trasmissibili?

La maggior parte delle malattie trasmissibili sessualmente inizialmente non presenta sintomi e questo può causare un maggior rischio di trasmetterle ad altre persone. Il periodo di incubazione varia a seconda del tipo di infezione, da alcuni giorni ad alcuni anni dopo l’esposizione al microrganismo. Alcune infezioni si risolvono in pochi giorni o qualche settimana, senza lasciare conseguenze. Altre volte, invece, la progressione della patologia può portare a complicanze gravi, anche letali.
Generalmente, i sintomi si manifestano nella zona genitale, con la presenza di piaghe o neoformazioni, bruciore o dolore durante la minzione, secrezioni dal pene, perdite vaginali (leucorrea), perdite vaginali ematiche, ingrossamento dei linfonodi soprattutto nell’area inguinale, dolori pelvici, accompagnati in alcuni casi da febbre persistente e diarrea, rash cutaneo su tronco, mani o piedi.

Come prevenire le malattie sessualmente trasmissibili?

La prevenzione è fondamentale per evitare l’insorgere di queste infezioni. Per evitare o ridurre il rischio di sviluppare queste malattie bisogna:

  • evitare rapporti sessuali occasionali (rapporti a rischio) e utilizzare in modo corretto il preservativo;
  • vaccinarsi per prevenire l’infezione da Papillomavirus umano (Hpv), da epatite A e da epatite B;
  • evitare l’uso di droghe o l’abuso di alcol, il cui effetto può favorire l’adozione di comportamenti sessuali azzardati;
  • evitare la condivisione di tutti quegli oggetti – tra cui rasoi, forbici, aghi, spazzolino da denti – che possono penetrare la cute o le mucose;
  • se si è deciso di eseguire un tatuaggio, accertarsi che vengano messe in atto correttamente le procedure per la disinfezione e sterilizzazione dello strumentario.

Le malattie sessualmente Trasmissibili sono curabili?

Le malattie sessualmente trasmissibili causate da batteri sono generalmente più facili da curare, mentre le infezioni virali possono essere contenute e monitorate nel tempo, ma non sempre curate.
Nel caso delle infezioni sessualmente trasmesse causate da batteri e protozoi vengono impiegati antibiotici somministrati per uso locale o sistemico. È preferibile astenersi dall’attività sessuale fino al completamento del trattamento e alla regressione delle eventuali lesioni.
Nel caso di infezioni virali vengono impiegate terapie antivirali (come nel caso dell’Herpes) o trattamenti chirurgici locali (come nel caso dell’HPV).
Nel caso del virus dell’Hiv, nonostante non siano ancora state messe a punto terapie in grado di eliminare definitivamente il virus, le attuali cure riescono a tenerlo sotto controllo per molti anni e la mortalità causata da questa malattia è decisamente calata negli ultimi decenni.

Condividi l'articolo su
Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on email
Tag

Lascia un commento